di S. Gregorio Magno
SCHEDA DESCRITTIVA
redatta su sopralluogo del 9-10-1986
(Con la cortese collaborazione del M.° Mauro Ferrante e del Prof. Paolo Peretti)
ORGANO di GAETANO CALLIDO (Este 1727/Venezia 1813)
op. 195 del 1783
costruito per il Convento dei Padri minori osservanti della
Maddalena ( attuale Monastero delle Passioniste) di Ripatransone.
LOCALITA’
: regione Marche, città di Ripatransone, provincia di Ascoli Piceno.EDIFICIO: Chiesa Cattedrale
UBICAZIONE: in cantoria, sopra .la porta d’ingresso
CANTORIA: lignea, applicata alla parete. Parapetto rettilineo aggettante al centro. Specchiature dipinte a tempera . Colonne sottostanti.
AUTORE e DATA: Gaetano Callido, op. 195 del 1783
CASSA E PROSPETTO: cassa lignea addossata alla parete e dipinta a tempera in campo grigio con cimasa superiore. Prospetto di canne mute in zinco di epoca recenziore a cuspide con ali, antistante la gelosia dell’espressione (aggiunta successivamente) che a sua volta nasconde la mostra vera e propria costituita da 27 canne in stagno a cuspide con ali e profilo piatto appartenenti al Principale dal Do2° con bocche allineate e labbro superiore a mitria con puntino a sbalzo. Di fronte un Flauto 4’ (sostituito agli originali tromboncini di Callido). La mostra di canne finte conta 23 canne di zinco con labbro a mitria di fattura attribuibile al Verati di Bologna.
TASTIERE: unica tastiera con consolle a finestra di tasti 56 dal Do1° al Sol 56°, con prima ottava cromatica. Copertine in osso e frontalino piatto. La tastiera originaria contava 45 tasti ( Do1°-Do 45°) con prima ottava corta, copertine in bosso e frontalini a chiocciola, risultano perciò aggiunti n.4 tasti alla prima ottava corta e n. 7 tasti all’ultima ottava acuta.
PEDALIERA:dritta orizzontale di 24 pedali dal Do1° al Si 24°. Unione costante al manuale. Originariamente la pedaliera era del tipo a leggìo di 18 pedali con ottava corta ed estensione dal do1 al sol#17 più il pedale del Tamburo.
REGISTRI: Tiranti a pomello in unica fila, n.10, in legno di pero tornito. Cartellini non originali in cartoncino su tavola in legno non originale. Divisione bassi soprani e ritornelli alla veneta.
TRASMISSIONE: meccanica appesa per il manuale con catenacci in ferro ed ottone. Tavola di riduzione originale con numerazione ad inchiostro. Trasmissione del pedale indiretta . Squadre, catenacci,tavole di riduzione e stecche supplementari aggiunte dal Verati.
COMPOSIZIONE FONICA attuale : (secondo l’esatta posizione dei tiranti)
PRINCIPALE bassi
PRINCIPALE soprani
OTTAVA
QUINTA (decima)
VIOLA 8p
FLAUTO 4p
VOCE UMANA
CELESTE
(ARMONIUM)
CONTRABBASSI
CANNE:
canne del Ripieno originali callidiane azionabili complessivamente tramite pedaletto a composte da 5 file (XV-XIX-XXI-XXVI-XXIX). La Celeste in zinco con freno armonico sulle bocche e baffi, accordatura a riccio, ha preso il posto dell’originario Flauto in XII.La Viola, che ha simili caratteristiche della Celeste, ha preso il posto dell’originaria Cornetta callidiana con aggiunta della prima metà della tastiera ai bassi. Il Flauto di 4’, situato davanti alla facciata, ha preso il posto dei tromboncini callidiani ed è composto nella parte grave di canne tappate a calotta (poste dal Verati) e nei soprani di canne a cuspide di origine callidiana (il Verati ha usato quelle del Flauto in XXII). La basseria consta di 12 canne di 16’, tappate, in abete tinto di rosso, originali. La fisionomia originaria prevedeva 14 registri così disposti:
Pricipale bassi Voce umana
Principale soprani Flauto in XII
Ottava Cornetta
XV Tromboncini bassi
XIX Tromboncini soprani
XXII
XXVI
XXIX
Contrabassi
ACCESSORI:
Tiratutti a pedaletto (che ha sostituito l’originario Tiratutti a manovella). staffa per l’espressione (aziona la gelosia dietro la mostra). Armonium.MANTICERIA:
Unico mantice a lanterna, azionato da pompe sottostanti tramite stanga, a 2 pieghe, posto a sinistra della cassa. Originariamente i mantici erano due, cuneiformi ed azionati a corde con carrucole. Pesi non originali.
SOMIERI:
Somiere maestro a tiro in noce, originale, chiuso da un’anta con naselli. Ventilabri n.45 in abete con numerazione , guide laterali in ottone borsini in pelle con perlina. stecche n. 13, nell’ordine: Flauto 4p bassi, Flauto 4p soprani, Principale bassi, Principale soprani,Voce umana, Ottava, Celeste, Viola, XV,XXIX,XXII,XXVI,XXIX.
Supplemento di somiere aggiunto a destra del somiere maestro, per le 11 note aggiunte dal Verati. Somiere di basseria originale callidiano a valvola, in larice con anta e naselli, interposto dal passo d’uomo. Supplememto per l’aggiunta di 7 note al pedale.
CRIVELLO: in abete originale con doppia numerazione ad inchiostro. supplemento di crivello per le canne aggiunte dal Verati.
ISCRIZIONI: Sigla callidiana
"G+C" impressa a fuoco all’interno dello strumento e lettera "R" (indica Ripatransone) sotto le canne di basseria. A matita, sotto il somiere maestro: "Per la Ripa". Dietro la tavola di riduzione della tastiera ".... Maria Maddalena".MODIFICHE: Aggiunta di cassa espressiva, armonium, celeste, Viola, flauto, Tiratutti a pedaletto, delle 11 note e relative strutture, con eliminazione dei Tromboncini, del Flauto in XII e della Cornetta originali. Soppresso anche il Tiratutti a manovella originale. Modifiche alla manticeria. Sostituite la Tavola dei registri e la tavola di riduzione della catenacciatura relativa
STATO DI CONSERVAZIONE: Lo strumento conserva, nonostante le modifiche subite, gran parte del materiale fonico originario (l’intero Ripieno, il Principale, la Voce umana, parte del Flauto in XII) e delle strutture callidiane,(somieri, crivello, trasmissioni), ma giace in precario stato di conservazione. Tarlo e peste dello stagno in quantità notevoli.
VARIE: Lo strumento proviene dalla originaria Chiesa di S. Maria Maddalena, già dei Padri minori osservanti del ritiro di Ripatransone e fu trasportato in Cattedrale probabilmente durante le soppressioni napoleoniche. Si trova elencato nel Catalogo originale delle Opere di Gaetano Callido, alla tavola n. 2, come opera n. 195 del 1783 e trova riscontro con l’Inventario del Capitolo della Cattedrale presentato per la Visita Pastorale nel 1826, ove si legge: "Organo di 14 registri. Questo è piccolo perchè fatto per la Chiesa dei Minori Osservanti, così d.ti della Maddalena, ma ottimo, armonioso, spiritoso essendo del Callido".
N:B: Per un eventuale radicale restauro, mirato alla restituzione della fisionomia originale di questo strumento, si faccia riferimento e si confronti con quello della Chiesa di S. Pio V di Grottammare, op. 206 ,costruito nel 1784, esattamente l’anno successivo, che non ha subito modifiche ed ha conservato la fisionomia originale.
Interventi di manutenzione ordinaria a cura degli organari Cioccolani di Cingoli, Baldelli di Pesaro, Molinelli di Chiaravalle e Girotto di Treviso.
(si ringraziano per la cortese collaborazione il M° Mauro Ferrante e il dott. Paolo Peretti)
ANNO 2002: dopo SOPRALLUOGO DELL'ORGANARO BARTHELEMY FORMENTELLI
viene formulato UN NUOVO PREVENTIVO PER UN EVENTUALE RESTAURO E INOLTRATA DOMANDA AGLI ENTI DI COMPETENZA DA PARTE DEL PARROCO DELLA CATTEDRALE , DON DOMENICO VITELLI.