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CLAVICEMBALO

Il clavicembalo è il membro più grande di un gruppo di strumenti a tastiera le cui corde sono suonate mediante un meccanismo detto:         a pizzico.  

    La nostra conoscenza della sua storia copre i tre secoli che vanno dal 1500 al 1800; sappiamo che una forma primitiva dello strumento esisteva già in epoca precedente ma le vere notizie che abbiamo di questo periodo sono scarse.

    Nel XVI e nel XVIII secolo fu il principale strumento a tastiera munito di corde; sia per tecnica costruttiva sia per il patrimonio di composizioni musicali raggiunse il massimo sviluppo nella prima metà del XVIII secolo e nell’ultimo quarto del 1700 fu gradualmente sostituito dal pianoforte.

Dal 1890 un certo revival nella costruzione di clavicembali ha provocato la comparsa di molti strumenti nuovi impiegati quasi esclusivamente per seguire le opere dei primi maestri poiché pochi compositori moderni si sono interessati seriamente a questo strumento.

CARATTERISTICHE GENERALI

Oggi i membri di questo gruppo di strumenti a tastiera sono conosciuti con tre nomi principali: clavicembalo, virginale, spinetta. Il termine "clavicembalo" è riservato alla versione più grande dello strumento, la cui forma assomiglia a quella dei primi pianoforti a coda.

Il clavicembalo ha presentato caratteristiche molto diverse nei vari paesi e periodi, andando dal semplice strumento ad una tastiera e dotato di una corda per tasto fino ad un modello elaborato con due tastiere e quattro o cinque corde per tasto azionate da registri manuali e da pedali e dotato di vari dispositivi per cambiare sonorità.

MECCANICA

     Aprendo il coperchio colpisce immediatamente l’aspetto familiare dell’interno che ci ricorda il moderno pianoforte; il che non è sorprendente, quando si ricordi che quest’ultimo strumento si sviluppò sulla base dell’idea di un clavicembalo con meccanismo a martelletto invece che a plettro.

    Sotto il coperchio che è stato tolto c’è il somiere  ed al suo interno sono situate le caviglie o bischeri di accordatura, intorno a cui sono avvolti capi delle corde. Questo clavicembalo a tre cori completi di corde: due accordate all’"unisono" o all’altezza di 8° (l’altezza abituale del pianoforte) e una accordatura all’8° superiore o all’altezza di 4°.

   Ci sono perciò tre file di caviglie per tre registri diversi.

     Sul somiere sono situati anche i capotasti o ponticelli, su cui passano le corde (2/3). Oltre la cavigliera sono situati i salterelli, sistemati in tre file una per ogni coro di corda. La parte restante dello strumento contiene la tavola armonica, sopra alla quale le corde proseguono il loro tragitto, passando sopra ai ponticelli (4/5) che trasmettono le vibrazioni alla tavola armonica, la quale a sua volta le amplifica.

La "rosa" di metallo, o marchio di fabbrica, decorata porta le iniziali del costruttore del clavicembalo ed il luogo e l’anno in cui è stato fabbricato.

 Le leve dei registri , situate a lla destra del clavicembalista,  permettono di  inserire o disinserire  effetti sonori supplementari.

CARATTERISTICHE SONORE

    Molti pensano che il suono del clavicembalo non possa essere modificato col tocco ed il musicista non debba fare altro che eseguire correttamente le note del brano.

    Niente di più sbagliato. Se prima si colpiscono i tasti con violenza e poi si premono con dolcezza si noterà che dinamicamente i toni prodotti differiscono di pochissimo.   

  Il buon clavicembalista è sensibilissimo al contatto con le corde tramite tasto, salterello e plettro; buona parte della raffinata "arte di suonare bene il clavicembalo"  sta nella padronanza di una tecnica attenta e precisa in questa direzione.

(trascrizione al computer a cura di Daniele Benvegnu' 2C)

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