Questa di Marinella è la storia vera che scivolò nel fiume a primavera ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra una stella Sola senza il ricordo di un dolore vivevi senza il sogno di un amore ma un Re senza corona e senza scorta bussò tre volte un
giorno alla tua porta |
Bianco come la luna il suo cappello come l'amore rosso il suo mantello tu lo seguisti senza una regione come un ragazzo segue l'aquilone E c'era il sole e avevi gli occhi belli lui ti baciò le labbra ed i capelli c'era la luna e avevi gli occhi stanchi lui pose le sue mani sui tuoi fianchi |
Furono baci e furono sorrisi poi furono soltanto i fiordalisi che videro con gli occhi delle stelle fremere al vento e ai baci la tua pelle Dicono poi che mentre ritornarvi nel fiume, chissà come, scivolavi e lui che non ti volle creder morta bussò cent'anni ancora alla tua porta |
Questa è la tua canzone Marinella che sei volata in cielo su una stella e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose
|
Con la canzone di Marinella, Fabrizio de Andrè vuole raccontare una storia d’amore di una giovane ragazza che sognava di innamorarsi di un Re ma... quando il Re gli bussa alla porta e insieme vanno a fare una passeggiata, al ritorno la ragazza cade nel fiume. Il Re non credendola morta, continuò per sempre a chiamarla... (commento a cura di Selene Tognon ed Eleonora Meggiolaro)